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giovedì 18 aprile 2013

Bersani secondo Manzoni


di Alberto Capece

Sparse le trecce morbide
di bambole sul letto
votò col passo incerto
e cereo nell'aspetto

S'alza il compianto unanime,
si scopron gli altarini.
Ei fu. Siccome immobile,
perso il fatal Marini,

stette Bersani immemore
solo coi malandrini
del cavalier pompetta
che ride senza remore.

Così percosso, attonito
il partito se ne sta
muto pensando all'ultima
occasione con Rodotà.

Fu vera paranoia? Ai pontieri
l'ardua sentenza: noi
chiniam la fronte al Massimo
Baffino che volle in lui

dell'inciucio perenne
ancora l'orma stampar.
La procellosa e trepida
gioia di un gran disegno

l'ansia di un cor che indocile
trama pensando al regno
dei pascoli di Siena
inviati contrassegno.

Ora però gli inciuci
han proprio rotto il cazzo:
se non vuoi far politica
e ami l'intrallazzo

rimetti il tuo mandato
torna alle bamboline
da pettinare all'onda
con vesti in popeline

5 commenti:

  1. E' l'unica cosa di natura politica che sono riuscita a leggere divertendomi in questi ultimi tempi...
    Sagace e spiritoso blog..
    Complimenti..
    Mi iscrivo, volete ricambiare mi farebbe piacere..
    http://rockmusicspace.blogspot.it/
    Grazie e buona domenica!

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  2. Meraviglioso Manzoni del 2013.
    Meno meravigliosi i pettinatori di bambole, gli
    smacchiatori di grandi felini, gli operatori ego-logici, ma anche ego-illogici di inciuci. eva

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  3. Magnifica, sottoscrivo ogni verso.

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  4. non pensavo che qualcosa di attinente ai nani mi avrebbe fatto ridere. Pensavo più ad una possibile ulcera. E invece...bellissime righe, eleganti-esilaranti.

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