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sabato 10 settembre 2011
La Ami di papà
spedio dal Lido de Venezia da miss Apple
Non è ancora calato il sipario su questa 68esima mostra del cinema ma il mio festival s’è concluso oggi,
Il giorno di Marco Bellocchio, leone d’oro alla carriera.
Cerimonia nel pomeriggio, premio consegnato da Bertolucci, visibilmente commosso. Nel suo discorso di ringraziamento ho intuito una lieve frecciatina sul mancato leone d’oro al suo film, brutto secondo me, Buongiorno, notte. E se prima non mi era simpatico ora Bellocchio per me è un regista qualsiasi. avesse vinto il leone alla carriera qualcun altro avrei sprecato due righe in più.
Ecco qua, scusatemi ma Bellocchio mi è davvero odioso!
I film del festival, quelli in concorso, l' ultimo, visto stasera: Texas killing fields, un thriller basato su fatti realmente accaduti, diretto da una regista americana, Ami Mann, figlia del grande Michael, uno dei miei registi preferiti in assoluto.
Il film narra di una serie di omicidi e delle indagini svolte da una coppia di detectives dai caratteri opposti, uno cuore e l’altro mente. Ma il protagonista è senza dubbio Brian, uomo profondamente religioso che agisce in piena empatia.
E' un buon film solo non si capisce chi sta dietro la macchina da presa, c’è troppo Michael Mann, si respira il suo cinema. La figlia fa un gran lavoro ma scopiazza papà e non so quanto questo possa esser, questo, un pregio.
E finisce così questo festival. Domani verranno consegnati i premi, io non ho visto tutti i film in concorso e solo uno dei tre italiani e non sono riuscita a vedere nessuno dei film orientali, ahimè.
Ma di quel che ho visto direi che il mio leone d’oro va a Shame, la coppe volpi al Mefistofele russo e alla Winslet di Carnage.
Chissà se ci ho preso.
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